La crisi idrica si fa più pesante ogni giorno che passa senza che piova. A risentirne, come già ribadito in passato, sono sopratutto quei Comuni che si affidano alle sorgenti per l’approvvigionamento idrico. E in Vallecamonica non sono pochi: dopo il caso più eclatante di Darfo Boario Terme (dove Acque Bresciane sta intervenendo con una serie di azioni per sistemare l’acquedotto definito in più occasioni un “colabrodo”), anche altri paesi del territorio camuno stanno iniziando a sentire la mancanza di acqua.

A cominciare da Angolo Terme, dove alcune utenze subiscono i disagi causati dai problemi provenienti da Darfo; il Comune di Angolo, inoltre, in questi giorni è andato in soccorso di quello di Darfo, permettendo alle autobotti di rifornirsi presso la propria rete.

Nei giorni scorsi, a Gianico, il Comune ha dovuto invece pubblicare un avviso raccomandandosi ai cittadini di limitare il consumo di acqua per scopi igienico-sanitari, sottolineando come la portata delle sorgenti si sia ridotta da 25 litri al secondo a 10 litri al secondo; disagi anche a Saviore dell’Adamello.

Sono solo alcuni esempi di una situazione che riguarda ormai tutta la Vallecamonica: per questo, da sabato 25 marzo la Comunità Montana ha aperto un tavolo di confronto comprensoriale sulla gestione dell’emergenza idrica a cui prendono parte i Comuni che gestiscono autonomamente il Servizio Idrico Integrato. Lo scopo è quello di tenere sotto osservazione l’andamento dell’emergenza e valutare le eventuali misure da intraprendere in maniera condivisa.

Azioni che seguono l’approvazione della “Convenzione per la realizzazione di interventi per l’adeguamento dei sistemi e impianti acquedottistici, fognari, di collettamento e di depurazione dei piccoli Comuni afferenti al Bim di Vallecamonica”. A breve, fa sapere Alessandro Bonomelli, presidente della Comunità Montana, sarà convocato un nuovo incontro, a cui prenderanno parte i Comuni aderenti al Tavolo, la Siv ed Acque Bresciane.

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