Conosceranno il loro destino giudiziario entro qualche giorno l’educatrice professionale e l’assistente sociale in servizio a Cascina Clarabella.

Il centro psicosociale di Iseo si occupava di Abderrahim El Mouckhtari, l’uomo che nel 2017 ha ucciso a coltellate Nadia Pulvirenti, 25 anni, terapista nella riabilitazione psichiatrica, colpita mortalmente con un coltello.

Il paziente omicida è stato ritenuto incapace d’intendere e di volere e dovrà rimanere per dieci anni in una Rems.
Rinviati a giudizio i cinque medici che si occupavano della cascina Clarabella, chiamati a rispondere di concorso colposo in delitto doloso.

Il processo si aprirà il 15 ottobre. Sempre nel filone colposo ci sono state due richieste d’archiviazione, per educatrice e assistente sociale, da parte del pm Erica Battaglia, richieste a cui però si sono opposti i legali che rappresentano i familiari di Nadia Pulvirenti, gli avvocati Michele Bontempi e Melissa Cocca.

Si è tenuta mercoledì l’udienza d’opposizione all’archiviazione. Il gip Christian Colombo si è riservato di decidere nelle prossime ore in merito. La pm ha sostenuto la mancanza di responsabilità delle due, in quanto non medici e, quindi, non direttamente coinvolte nelle diagnosi e nell’indirizzo delle terapie. Secondo i familiari, però, erano le persone che con El Mouktari avevano più contatti e avrebbero dovuto cogliere gli eventi sentinella e segnalarli.

Il riferimento è alla reazione violenta – impugnando lo stesso coltello utilizzato, poi, per uccidere Nadia Pulvirenti – avuta da El Mouktari, durante una discussione con il compagno di stanza. Da non trascurare la richiesta di auto-somministrazione dei farmaci fatta dall’uomo che, secondo quanto riferito dalla compagna, avrebbe poi smesso di assumere una settimana prima di impugnare nuovamente il coltello e togliere la vita alla venticinquenne.

La famiglia insiste sulla valutazione delle posizioni dell’intera èquipe per capire se, come sostiene l’accusa nell’altro filone già arrivato a giudizio, l’omicidio di Nadia poteva essere evitato.

Share This