Lo stallo per il depuratore di Malonno, Edolo e Sonico sta spazientendo i sindaci dei tre paesi dall’alta Valle, che ieri hanno incontrato Acque bresciane, futuro gestore dell’impianto, e che stanno pensando a come velocizzare i cantieri. Un’operazione necessaria, della quale si parla almeno dal 2005.

Un rendering del 2019 del depuratore di Malonno

L’appalto è stato pubblicato dalla Siv a inizio 2018, per 3,7 milioni di euro. Il bando era stato chiuso a novembre con la presentazione delle offerte da parte di due imprese. Otto mesi dopo, nell’agosto 2019, sono stati assegnati alla Bioteam srl di San Zeno i lavori del primo lotto del depuratore. La ditta, con la possibilità di subappaltare le opere, aveva a disposizione 630 giorni per portarle a termine.

Con l’avvio del 2020 è stato aperto il cantiere preparatorio nella grande area verde in località Tabù di Malonno, tracciando le aree, eseguendo sondaggi e asportando una porzione di suolo nel punto in cui andrà costruito. Il lockdown ha interrotto tutto, ma i lavori non sono mai più ripresi, nemmeno in estate.

A complicare l’avanzamento si è aggiunto il fatto che a Malonno a inizio settembre, con le forti piogge, è franato un tratto di ciclabile dove sarebbero dovute passare le condotte. Per questo sarà necessario presentare un progetto in variante, che potrebbe rallentare un iter già inceppato.

Oltre alla realizzazione del depuratore consortile, i lavori prevedono una stazione di sollevamento reflui, una strada di accesso all’impianto, un tratto di collettore a Malonno e il servizio di trattamento biologico a Sonico. Il secondo lotto, invece, prevede il collettore Malonno-Edolo, progettato e appaltato da Acque Bresciane.

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