Resta complicata la convivenza tra i cittadini di Darfo e gli odori che escono dalla Diamalteria di Corso Lepetit. Sembrava che le cose potessero risolvere per la zona di Corna, dopo l’ordinanza comunale seguita al sopralluogo eseguito dal Comune insieme all’Arpa e alle forze dell’ordine che aveva constatato che il sistema di nebulizzazione messo in campo dall’azienda per limitare l’impatto olfattivo del depuratore a cielo aperto non aveva funzionato.
A quel punto – era inizio luglio – il sindaco Ezio Mondini aveva disposto, con un’ordinanza e successive integrazioni, un’urgente pulizia attorno all’impianto e il mantenimento continuo della pulizia del sito; lo smaltimento dei cassonetti di stoccaggio dei fanghi ogni 3 giorni e la presentazione, entro 20 giorni dall’ordinanza, di un progetto di soluzioni tecniche strutturali dell’impianto di depurazione che potesse risolvere il problema.
Ma in poco tempo a Darfo l’aria è tornata nuovamente irrespirabile e le lamentele dei cittadini esasperati hanno preso forma su un grande striscione, posizionato proprio vicino all’ingresso dello stabilimento che recita: “Odori nauseabondi, cittadini furibondi. Stop Inquinamento”. I più indignati sono i titolari di attività: i bar e ristoranti della zona, oltre che i gestori del parco acquatico non molto distante.