98 anni fa, il 1° dicembre 1923, si consumava la tragedia del Gleno. La diga, i cui lavori erano da poco terminati, non seppe reggere alla quantità di acqua che si era accumulata nei mesi precedenti a causa delle forti piogge: il suo crollo portò sei milioni di metri cubi di acqua, fango e detriti ad abbattersi tra la Val di Scalve e la Vallecamonica.

Dopo Bueggio, frazione di Vilminore di Scalve, fu travolto Azzone ed, in Vallecamonica, Mazzunno di Angolo Terme, Gorzone, Corna e Darfo. 356 i morti ufficiali, sebbene le vittime sembrino essere molte di più: una tragedia che ogni anno viene ricordata dai Comuni coinvolti.

Le celebrazioni sono cominciate domenica scorsa a Bueggio, dove dopo aver accesso una fiaccola nei pressi dei ruderi della diga si è celebrata una Messa. Il 1° dicembre, il ricordo prosegue facendo suonare le campane nei minuti in cui si verificò la tragedia: alle ore 07:15 quelle della Val di Scalve, mentre alle 07:35 quelle della parrocchia di Corna di Darfo. Sempre a Corna, alle ore 07:40, una breve preghiera in ricordo delle vittime ed il lancio di un mazzo di fiori dal ponte sul Dezzo.

Il 98esimo anniversario del disastro del Gleno sarà ricordato, poi, sabato, nella chiesa parrocchiale di Corna: alle 18:30 si terrà una Messa “per tutte le vittime”, mentre alle ore 20:45 è previsto un concerto, con La Bottega barocca. Ensemble di archi del Conservatorio “Luca Marenzio” di Brescia.

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