Sulle montagne bresciane e bergamasche è stata una domenica da mobilitazione permanente per le squadre di intervento.
Complice la giornata di sole, le mete sciistiche e gli itinerari alpinistici sono stati presi d’assalto.
Il ghiaccio ha però tradito i 12 escursionisti che sono stati soccorsi, a partire dalla notte di sabato e fino a domenica sera, impegnando il personale del 118, in particolare con gli elicotteri, e il Soccorso alpino, in un superlavoro. Con costi stimati per difetto di oltre centomila euro.
Dopo il drammatico recupero nella notte tra sabato e domenica della salma di Pierangelo Turri Zanone, il 57enne di Vestone precipitato in un canalone sul Dosso Alto in Maniva, ieri il Soccorso Alpino ha dovuto intervenire per l’infortunio di una 35enne scivolata in un canale mentre era in escursione con un’altra persona nella zona del Colle di San Glisente al confine di Berzo Inferiore. La turista recuperata dall’elisoccorso è stata ricoverata all’ospedale di Esine: non è grave.
Quello in Vallecamonica è stato solo l’inizio di uno stillicidio di incidenti che ha coinvolto poi le valli Brembana, Seriana e di Scalve. Il ferito più serio, benché non sia in pericolo di vita, è un ventiduenne caduto per un centinaio di metri in località Pianca di San Giovanni Bianco.
Richiesta di soccorso poi per due caduti sul ghiaccio sulla Presolana, nella zona del canale Bendotti a Castione, a 1.900 metri di quota. I due alpinisti sono stati portati al Civile di Brescia e non sono gravi.
Dalle17,30 le squadre del Soccorso alpino e dei vigili del fuoco di Clusone e Darfo sono poi state impegnate per cercare un 52enne disperso sopra Schilpario, nella zona del Pizzo Camino. Solo a tarda sera l’uomo, che era attrezzato con ramponi e piccozza, è stato individuato senza vita in un canalone. Oggi il recupero della salma. L’uomo, sposato, con 2 figli, era orginario di Calcinate.