Il prossimo 29 gennaio gli oltre 2.500 amministratori bresciani tra sindaci e consiglieri comunali eleggeranno il nuovo presidente della Provincia. C’è un unico candidato (proposto da Fratelli d’Italia), Emanuele Moraschini, sindaco di Esine, frutto delle larghe intese.
Un patto istituzionale nato anche sulla spinta della riforma delle Province a cui sta lavorando il Governo che dovrebbe riportare l’elezione diretta da parte dei cittadini di presidente e consiglio, il ritorno della giunta e l’ampliamento delle competenze. Si potrebbe ritornare com’era prima della legge Delrio che ha trasformato le Province in enti di secondo livello.
Il ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli è intervenuto nei giorni scorsi alla riunione del comitato direttivo dell’Unione delle Province d’Italia (Upi) proprio per illustrare l’ipotesi di riforma a cui sta lavorando il Governo. La proposta illustrata dal ministro prevede la reintroduzione di una vera e propria giunta composta da 6 assessori per le Province con più di 350.000 abitanti, come Brescia, e un consiglio di 24 componenti.
La riforma prevede indennità, parificate a quelle dei Comuni capoluogo, non solo per il presidente, come già avviene ora, ma anche per la giunta. Saranno reintrodotti anche i gettoni di presenza per i consiglieri. La durata del mandato di tutti gli organi sarà riportata a 5 anni, riallineando le scadenze, oggi sfalsate, tra consiglio e presidenza. L’intento è quello di ridare piena dignità alle Province per fare in modo che possano garantire appieno servizi ai cittadini e supporto adeguato ai Comuni.
In questo contesto di riforma il sindaco camuno 47enne Emanuele Moraschini potrebbe assumere un ruolo da traghettatore, in attesa che la Provincia torni all’elezione diretta, cosa che potrebbe avvenire già tra un anno.
Ha rilasciato alla stampa locale dichiarazioni in cui anticipa di voler essere un presidente “del fare” e capace di trasformare questa larga condivisione del suo ruolo in un’opportunità per dare risposte ai territori e risolvere problemi. Attenzione ai fondi Pnrr, ma anche un’accelerazione importante per tutte quelle infrastrutture che attendono da tempo di essere sbloccate. E ancora: viabilità, edilizia scolastica, trasporto pubblico locale, nonché l’attrattività di Brescia Capitale della Cultura.