Si è tenuta mercoledì l’udienza preliminare a carico delle 27 persone coinvolte nell’inchiesta “Camaleonte” portata avanti dalla Dda di Brescia insieme ai Carabinieri della Compagnia di Breno e di Clusone e che ha smantellato un’organizzazione criminale che, tra il novembre 2017 ed il novembre 2018, avrebbe reso la Vallecamonica il centro di un traffico di droga tra la sponda bresciana del lago d’Iseo e la Val Seriana, con un’ottantina di chili di sostanze stupefacenti trasportate.
In aula, davanti al Gup, c’erano Saimir e Taulant Sallaku, fratelli di Gezim, ex presidente del Darfo Calcio, anche lui inizialmente coinvolto nell’inchiesta con il ritrovamento nella sua villa di Sale Marasino di alcune armi da fuoco (la sua posizione, poi, fu stralciata).
Secondo l’accusa, Saimir era a capo dell’organizzazione, mentre Taulant era il suo vice. Alla sbarra erano presenti anche il 71enne Alessandro Giorgio ed il figlio Denis, considerati intermediari tra fornitori ed acquirenti; Agim Bejko, il figlio Enkeleid e Roland Tusha, dal cui monitoraggio i carabinieri arrivarono ai Sallaku.
Presente anche il camuno Claudio Vangelisti, 37enne di Esine considerato colui che acquistava la droga e la spacciava. L’udienza di ieri ha registrato una richiesta di patteggiamento avanzata e numerose richieste di procedere con il rito abbreviato. Lunedì prossimo i primi verdetti.