Maggioranza ed opposizione, ad Edolo, unite sul fronte dell’acqua. E’ successo durante l’ultimo Consiglio Comunale, in cui tra i punti all’ordine del giorno è stato affrontato quello relativo alla gestione dell’acqua.
Dopo l’ingresso del Comune in Acque Bresciane, che ha permesso di uscire dalla procedura di infrazione comunitaria per la non conformità della direttiva Cee sul trattamento delle acque reflue, è stato possibile sbloccare la costruzione del depuratore e poter lavorare su fogne ed acquedotti con 500mila euro.
Luca Masneri, sindaco del paese, ha però dovuto difendersi dall’attacco secondo cui ora l’acqua ad Edolo costi come nella Bassa. A far trovare un punto di incontro con la minoranza è stata la battaglia, portata avanti da buona parte della politica camuna, sul riconoscimento di un Ambito Territoriale Ottimale della Vallecamonica.
Christian Ramus, consigliere di minoranza, ha però chiesto che dal documento sulla richiesta della creazione dell’Ato fosse stralciata la frase che elogiava il lavoro di Acque Bresciane.
Più animata la discussione, invece, sulla vicenda che ha portato il Comune ad essere condannato dalla Corte di Cassazione a restituire all’Enel oltre due milioni di euro per somme impropriamente incassate, spese legali ed interessi.
La minoranza accusa l’Amministrazione di non aver inserito il debito in bilancio, sostenendo che il Comune potrebbe rischiare il commissariamento.