Diversi Comuni della Vallecamonica a causa della crisi idrica stanno osservando ordinanze sindacali per la razionalizzazione del consumo di acqua potabile e il divieto di uso improprio.

A Piancogno, che da maggio chiude i rubinetti di notte dalle 24:00 alle 7:00, al fine di consentire l’accumulo necessario sono previsti anche aiuti dalle autobotti dei vigili del fuoco e dal collegamento con l’acquedotto di Ossimo. A seguito dei lavori di manutenzione del pozzo in via Nazionale il Comune nelle scorse ore ha reso noto che potrebbero verificarsi immissioni di limo nella rete idrica. L’inconveniente che fa scorrere acqua torbida dai rubinetti delle case potrebbe presentarsi per circa 15 giorni. Il sindaco Sangalli ha convocato per giovedì il Consiglio comunale per trattare l’argomento acqua.

A Darfo Boario Terme, paese più popoloso della Valle, a seguito di monitoraggio delle vasche di accumulo idrico da parte degli operatori comunali, sono state segnalate importanti carenze e si è dovuto integrare con approvvigionamenti in superficie con le autocisterne dei pompieri. I residenti nelle frazioni di Fucine, Pellalepre, Montecchio, Capo di Lago e Darfo hanno il divieto di usare l’acqua dell’acquedotto se non previa bollitura.

A Borno da mesi c’è un’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua per scopi diversi dall’alimentare e igienico-sanitario e di bollirla sempre. Inoltre tanti paesi stanno emanando le ordinanze per far risparmiare l’acqua ai cittadini. Semplici regole che di questi tempi vanno rispettate alla lettera – non lavare le auto con l’acqua dell’acquedotto, riempire piscine o irrigare prati e orti – sono state messe nero su bianco dai Comuni di Breno, Niardo, Cerveno, Losine, Capo di Ponte e altri.

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