A partire da ieri e per 10 giorni sono incrementati i rilasci dell’acqua presente nei bacini idroelettrici con l’obiettivo primario di supportare l’agricoltura. Questa la decisione annunciata nell’ambito del tavolo di coordinamento promosso e convocato da Regione Lombardia, rappresentata dall’assessore regionale a Enti locali, Montagna e risorse energetiche, Massimo Sertori, e a cui hanno partecipato Terna, i regolatori del lago di Iseo e del lago di Como e del lago Maggiore, ANBI Lombardia e i rappresentanti di Enel, A2a ed Edison.
La situazione è molto critica e il presidente Attilio Fontana si dice pronto a chiedere al Governo lo stato d’emergenza idrica: irrigare i campi a valle e in pianura è al momento possibile, ma non si sa fino a quando avremo risorse sufficienti. Dai laghi artificiali della Vallecamonica usciranno nove milioni di metri cubi da qui a fine mese, 900 mila al giorno. Intanto rimane costante l’attenzione dei regolatori dei laghi a razionalizzare le erogazioni e a governare in maniera oculata la risorsa idrica. Non sarà risolutivo, ma consentirà di rallentare il calo registrato negli ultimi venti giorni, periodo in cui il lago d’Iseo si è abbassato di 60 centimetri arrivando a 30 centimetri sopra lo zero idrometrico.
“La disponibilità concessa dagli operatori idroelettrici – spiega Massimo Sertori, assessore della Regione Lombardia a Enti locali, Montagna e Risorse energetiche – di far defluire l’acqua a valle è un segnale forte nella direzione di preservare il comparto agricolo. La priorità e l’urgenza sono quelle di salvaguardare il raccolto”.