Nei giorni scorsi in Val di Fumo è stato ritrovato il corpo di un soldato italiano, riaffiorato a quasi 3.000 metri di quota nei pressi del passo.

Il recupero è stato effettuato dai Carabinieri della squadra del Soccorso alpino di Carisolo e di Madonna di Campiglio.
Il crinale che collega la Lobbia Alta al Monte Fumo fu effettivamente occupato nel 1916 dai soldati dell’esercito italiano provenienti dal passo Garibaldi.

Traslato al cimitero di Trento, dopo le formali autorizzazioni rilasciate dalla magistratura, il corpo è a disposizione della Sovrintendenza, che cercherà di ricostruire la storia analizzando gli indumenti, gli oggetti personali e i reperti biologici, per fare alcune ipotesi sull’identità del milite.

Nella stessa zona l’anno scorso era riaffiorato il corpo di un altro soldato italiano: per effetto della riduzione della massa glaciale altri ritrovamenti potranno avvenire nei prossimi tempi.
Le rilevazioni dicono infatti che dall’inizio di agosto i ghiacciai del gruppo dell’Adamello stanno subendo una continua e significativa riduzione dovuta alle scarse precipitazioni nevose d’inverno e alle elevate temperature estive. In particolare, il mese di giugno 2017 è stato il più caldo in quota dal 2003.

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