Mentre prosegue la definizione della campagna vaccinale anti-Covid per medici, operatori sanitari ed ospiti delle Rsa, proprio in una casa di riposo camuna arriva una novità che ha già trovato consenso altrove. Stiamo parlando di un sistema che permette agli anziani ed ai loro parenti, da lunedì scorso, di tornare ad abbracciarsi in tutta sicurezza.
Una “Finestra degli abbracci”, così è stata definita, è stata inaugurata alla Rsa Ninj Beccagutti di Esine: all’ingresso della struttura, seguendo un rigido calendario di prenotazioni, è ora possibile per chi va a trovare i propri cari che risiedono nella casa di riposo avere quel contatto fisico che ormai manca da dieci mesi.
Il tutto è possibile grazie ad una finestra su cui sono stati installati dei guanti, sia per l’ospite della Rsa che per il parente che lo visita: in questo modo, ci si può abbracciare, seppur divisi dal vetro, ritrovando un minimo di contatto umano e conforto.
La finestra, igienizzata ad ogni passaggio, è entrata subito in funzione, per la gioia e commozione di numerose persone: l’iniziativa è stata possibile grazie ad Enrico Bassi, camuno che lavora nel milanese e che si è adoperato affinché la finestra fosse realizzata prima possibile. Il costo, 1.500 euro circa, è stato finanziato dalla Rsa grazie anche ad alcune donazioni.
In corso già alcune migliorie per rendere la finestra più comoda nel suo utilizzo e, perché no, fare in modo che l’idea sia presa in prestito anche da altre Rsa in Vallecamonica. Nella speranza, ovviamente, che ai loro ospiti non serva più essere divisi da un vetro per abbracciare i propri familiari.