La Fase 2 che stiamo vivendo ha come protagonista la riapertura di numerose attività commerciali. A non avere ancora aperto, però, sono i cinema ed i teatri, la cui situazione resta ancora sospesa in un limbo a causa delle incertezze sull’evoluzione futura della pandemia e sulle norme di sicurezza da seguire all’interno dei loro spazi chiusi.

C’è, però, chi ha iniziato a muoversi: è il caso del Teatro delle Ali di Breno, punto di riferimento per i camuni appassionati di arte e di spettacoli. “Ci siamo tenuti in contatto con i nostri abbonati e spettatori perché crediamo che sia l’unico modo per mantenere viva l’attenzione nei confronti del nostro mondo”, ci ha detto Vittorio Pedrali, direttore artistico del Teatro delle Ali, noi siamo per il teatro on-life e non per il teatro on-line, per la comunità e non per la community. Vogliamo che tutto quello che viene dal nostro ambiente sia godibile in presenza. Abbiamo voluto ricordare che il teatro ha delle difficoltà e le avrà per un po’ di tempo, ma noi ci siamo e vogliamo ritornare in presenza del nostro pubblico”.

L’intervista a Vittorio Pedrali, direttore artistico del Teatro delle Ali di Breno

Ha parlato di “teatro on-life e non on-line”, eppure tra le proposte fatte in queste settimane c’è proprio quella di riprendere gli spettacoli a distanza, via streaming, oppure all’aperto mentre, per i cinema, c’è chi ha ipotizzato il ritorno dei drive-in…

“La questione dei drive-in è piuttosto complessa: dà dei problemi di visione, di qualità del suono, di comodità. Non siamo più negli anni Cinquanta, non siamo in America, non abbiamo le decapottabili… Erano altri tempi: può essere un momento suggestivo ma credo che quest’estate, se ci saranno delle proposte, saranno probabilmente indirizzate alle arene cinematografiche che potranno, senza grossi problemi, attuare il distanziamento fisico che consentirà il rispetto delle regole. E’ una possibilità, per certi versi, aperta anche agli spettacoli: sarà anche un buon test per misurare l’interesse delle persone non solo a godersi uno spritz, ma anche uno spettacolo, un film o un concerto. Il mondo del teatro è disponibilissimo a capire come nel futuro si potrà salvaguardare la salute, ma allo stesso tempo c’è in ballo anche la vita del mondo dello spettacolo”.

A Breno oltre al Teatro delle Ali c’è anche un cinema: secondo lei è auspicabile una qualche forma di collaborazione tra le due strutture, ovvero spostare temporaneamente gli spettacoli del teatro dentro il cinema, più capiente?

In questo momento sono sul tavolo tante ipotesi su cui stiamo lavorando perché siano salvaguardate prima di tutto le proposte culturali. Penso che se tutti non facciamo uno sforzo rispetto alle collaborazioni si va incontro ad una desertificazione culturale impressionante: la prossima estate molti saranno costretti a rinunciare a qualsiasi tipo di proposta dal vivo ed a momenti aggregativi… La Valle non può permettersi di essere messa in disparte rispetto alle potenzialità culturali, turistiche ed attrattive di cui gode”.

🔸🔸🔸 𝗡𝗢𝗩𝗜𝗧𝗔̀ 𝗣𝗘𝗥 𝗜 𝗣𝗢𝗦𝗦𝗘𝗦𝗦𝗢𝗥𝗜 𝗗𝗜 𝗕𝗜𝗚𝗟𝗜𝗘𝗧𝗧𝗜/𝗔𝗕𝗕𝗢𝗡𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗜 𝗗𝗜 𝗦𝗣𝗘𝗧𝗧𝗔𝗖𝗢𝗟𝗜 𝗡𝗢𝗡 𝗚𝗢𝗗𝗨𝗧𝗜Cara abbonata, cara spettatrice,caro…

Pubblicato da Teatro Delle Ali su Mercoledì 20 maggio 2020

Dallo scoppio dell’emergenza sanitaria, al Teatro delle Ali sono stati annullati 4 spettacoli: di recente avete comunicato le modalità di rimborso dei biglietti, a cui avete aggiunto una proposta autonoma, che arriva direttamente da voi…

“Le prime due modalità, quella della validità del biglietto fino a 12 mesi dalla data originaria dello spettacolo, e quella del rimborso attraverso un voucher che invece ha una validità di 18 mesi sono consentite dalle normative attuali. La nostra proposta riguarda la volontà di riprogrammare i quattro spettacoli sospesi, due dei quali in serale, e contempla una sorta di fiducia che chiediamo al nostro pubblico di abbonati, che se confermerà l’abbonamento anche nella prossima stagione avrà diritto ad uno sconto pari al rateo non goduto. Da quello che sto sentendo dalle mie collaboratrici, la risposta di gran parte del pubblico è per la nostra offerta autonoma: è un gran bel segnale che ci dà molta speranza. Significa che quello che abbiamo costruito in questi cinque anni è un’attenzione che il pubblico del Teatro delle Ali ci sta riconoscendo”.

Il Governo è stato criticato per come si è posto nei confronti del mondo dell’arte. Lei da direttore artistico di un teatro come ritiene siano state le misure intraprese a favore di questo settore?

“Credo che la situazione che abbiamo vissuto, in tutti gli ambiti, ci abbia trovato tutti impreparati, dai vertici governativi alle amministrazioni locali alla vita comune del cittadino. Le risposte miracolistiche a situazioni complesse di questo genere non ci sono state e non potevano esserci. Spero che ci sia spazio per degli approfondimenti: le risposte si devono cercare non solo con grandi esperti e professori di università prestigiose, ma anche con la gente che lavora negli ambiti, gli esperti e chi conosce le pieghe del lavoro e sa quali sono le difficoltà di programma una stagione culturale, teatrale e musicale, conosce i rapporti con il pubblico, la sostenibilità economica di un certo comparto… Se ci sono state delle risposte parziali, spero che da questo momento in poi ci sia un confronto più specifico sulle necessità di tutto il settore”.

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