C’è un nuovo importante capitolo nella vicenda che ha visto protagonista, nel novembre 2018, Giacomo Gazzoli, il 71enne oggi costretto sulla sedia a rotelle dopo essere stato colpito da un proiettile mentre si trovava in auto con la compagna lungo via Schivardi a Corteno Golgi.
Per cercare di fare chiarezza su chi abbia sparato il colpo, il Pubblico Ministero, a giugno, aveva chiesto una consulenza a tre esperti della Polizia di Stato: sotto la lente d’ingrandimento sono finiti i frammenti di proiettile che prima di aver colpito l’uomo erano finiti sulla portiera dell’auto.
Questi sono stati confrontati con le cartucce rinvenute a casa dei due fratelli di 28 e 34 anni di Corteno Golgi iscritti nel registro degli indagati: secondo la perizia i frammenti sono compatibili con i loro proiettili.
Stando alla ricostruzione di quanto accaduto, chi ha sparato quel pomeriggio lo ha fatto da un promontorio ad una distanza di 400 metri, mirando dei cartelli stradali su cui sono stati ritrovati numerosi fori.
La consulenza aggrava così la posizione dei due fratelli, a cui era stata anche sequestrata una carabina Tikka modello T3 calibro 300, classificata come arma comune da sparo.