Doveva essere l’unica motonave ibrida a solcare le acque di un lago italiano. Invece, la Predore, imbarcazione commissionata dalla Navigazione Lago d’Iseo ai cantieri Zara, in Veneto, in acqua non ci è mai arrivata. Dopo l’approdo a Costa Volpino nel 2018, la motonave dotata di un propulsore elettrico ed uno diesel non è mai salpata, a causa di alcuni problemi tecnici proprio ai propulsori.

L’idea di farla debuttare nell’estate 2019 è così sfumata: tanta la delusione, ma soprattutto la spesa pubblica per un progetto costato 2,4 milioni di euro (ad oggi ne sono stati versati poco più di 1,7 milioni pari all’85% dell’importo contrattuale). La Navigazione Lago d’Iseo non è restata con le mani in mano: già nel giugno dell’anno scorso aveva rescisso il contratto con il cantiere ed intrapreso un’azione legale, la cui prima udienza potrebbe tenersi a novembre.

La società ha chiesto il risarcimento dell’80% della spesa, mentre ha intenzione di iscrivere la nave al registro di Brescia in modo da indire un nuovo bando per cambiare il sistema propulsivo. Navigazione Lago d’Iseo, fa sapere in un comunicato, “procederà con i propri legali nei prossimi mesi ad adottare i provvedimenti necessari per l’entrata in possesso della motonave, il recupero delle somme dovute e l’attuazione degli interventi necessari alla messa in servizio della stessa. Purtroppo, ad oggi, non è possibile stimare la durata dei contenziosi in essere visto l’atteggiamento ostruzionistico e dilatorio adottato dalla società Zara Metalmeccanica srl, che si sta scompostamente operando per ostacolare la consegna della stessa avendo avuto risultanze preliminari giudiziali a lei sfavorevoli”.

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