Si completa il Consiglio della Fondazione Prossima Generazione Vallecamonica Ets, presentata nel gennaio scorso con l’intento di promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio camuno e dell’alto Sebino. Nell’assemblea tenutasi martedì pomeriggio, oltre ad essere stati confermati Ida Bottanelli, vicepresidente del Bim, come presidente della Fondazione e l’Ingegnere Giovanni Spatti come consigliere, sono stati nominati come nuovi consiglieri l’imprenditore Giorgio Buzzi, il notaio Alessandro Serioli ed il commercialista Marco Farisoglio, presidente dell’Associazione Voce Camuna.
La nomina di quest’ultimo vuole essere un segnale di continuità con il sostegno dato alla Fondazione dal padre Angelo, ma anche con il lavoro svolto dal fratello Sandro, presidente della Comunità Montana e del Bim. La nomina di Buzzi e Serioli, invece, rappresenta l’apertura della Fondazione ai privati che in questi mesi vi hanno aderito.
Il nuovo Consiglio continuerà a lavorare principalmente sul recupero delle aree dismesse dell’area Vallecamonica-Sebino: quasi 700mila metri quadri da riqualificare per favorire il rilancio dell’economia camuna. Bottanelli e Spatti hanno illustrato il piano di lavoro: dopo la mappatura, ora si passerà ai primi progetti per la rigenerazione di alcune aree già identificate.
Numerosi i soggetti privati che hanno già aderito all’appello della Fondazione: tra questi, la Carlo Tassara Spa, la Cooperativa Sol.Co Camunia, la SIAS Spa, la Finanziaria Vallecamonica, la F.lli Trentini Srl, la 3R Energia Srl ed Assocamuna.
Altri soggetti, come Vallecamonica Servizi ed alcuni istituti bancari, hanno già espresso la loro intenzione di aderire. Obiettivo della Fondazione resta quello di fare da interlocutore tra potenziali investitori e le amministrazioni pubbliche, per attirare soggetti privati e cercare fondi regionali e non che possano facilitare la rifunzionalizzazione delle aree dismesse.
La loro conversione, ha spiegato Bottanelli, “richiede un nuovo approccio di integrazione tra opportunità economiche, ambientali e sociali”. Una sfida, secondo Sandro Bonomelli, presidente della Comunità Montana e del Bim, convinto che “se ognuno mette a disposizione della propria comunità le proprie esperienze si crea la base di un successo”.