Ci sono alpinisti la cui memoria continua a vivere anche nei sogni di chi, da loro, ha tratto ispirazione per nuove avventure. È il caso di Battistino Bonali e Giandomenico Ducoli. A distanza di 20 anni esatti dalla loro scomparsa, nel 2013 Giamba Macri ha voluto rendere loro omaggio, salendo sullo Huascarán, in Perù. Da quest’esperienza di un mese tra cime concatenate è nato un videoracconto, mostrato per la prima volta il 7 agosto a Valle di Saviore.
11 anni di gestazione per riordinare fotografie, filmati, ricordi e testimonianze. Macri ha presentato con grande emozione quello che per lui è prova tangibile dell’aver raggiunto un sogno. Omaggiare Battistino e Giandomenico prima a 20 anni e poi a 31 dalla loro morte. Ripercorrendone i passi tra le vette del Perù e restituendo il racconto dell’esperienza in una serata tra amici e appassionati di montagna.
Per Macri, Battistino è diventato progressivamente un mito. Una persona da scoprire, una figura da incontrare interiormente dopo i tragici fatti del 1993. All’epoca Macri non sapeva ancora che, da lì a qualche anno, si sarebbe innamorato di ascese e scalate. Ma, complici gli amici e la curiosità, aveva anche lui contribuito alla spedizione di Battistino acquistando una delle famose cartoline.
Forse un piccolo seme che crescendo l’ha portato a volere arrivare sempre più in alto. Senza però scordare il lato intimo dell’ascesa. Quello che ci porta a scoprire dentro di noi il legame tra sogno ed emozione. Ed è in questa dimensione che le figure che avremmo voluto conoscere meglio, quelle con cui non abbiamo avuto occasione di coltivare un rapporto d’amicizia, ci segnano dentro. Arrivano in qualche modo ad accompagnarci anche dopo la loro dipartita.
“Non siamo né alpinisti, né fotografi o videomaker professionisti”, mette le mani avanti Macri, prima di premere play. Le immagini di mercati peruviani, crepacci, risotti improvvisati nei rifugi iniziano a scorrere sullo schermo. “Noi, nel nostro piccolo, siamo nelle tracce di Battistino e Giandomenico.” Il video ci porta tra i 4.000, i 5.000 e i 6.000 di questo viaggio-omaggio: “Huascarán: a me questo nome ha sempre messo un po’ i brividi. Sono due cime, due bestioni enormi.”
L’8 agosto 2013, a 20 anni esatti dalla morte di Battistino e Giandomenico, i brividi si sono trasformati in sintomi sinceri di commozione. Il gruppo di amici è arrivato in vetta. Un sacerdote ha celebrato la Messa. Il sogno di commemorare due grandi dell’alpinismo, scomparsi troppo presto, si è finalmente realizzato.
“Salire in alto per aiutare chi sta in basso. Questo era il motto di Battistino.” Il soggiorno in una casa del Mato Grosso in Perù è diventato allora, anche per Macri e la sua comitiva, l’opportunità di dare una mano: dal tagliare la legna, al fare i popcorn per i bambini della missione.
Un’esperienza vissuta insieme agli amici Oliviero e Alessio, presenti in sala. La proiezione si è tenuta presso la Sala civica dell’Oratorio di Valle di Saviore. Introdotta dal Sindaco Serena Morgani, che ha sottolineato il legame della comunità con la montagna. Al termine dell’incontro abbiamo colto l’occasione non solo per intervistare Giamba Macri, ma anche per parlare dell’Oratorio, sede della serata appunto, con il Parroco Don Angelo Marchetti.
Le interviste complete a Giamba Macri e Don Angelo Marchetti andranno in onda durante VocePRESENTE di venerdì 23 agosto, alle ore 10:10. La puntata si potrà poi riascoltare dalla pagina della trasmissione.