E’ una storia di amore per il proprio territorio, ma anche di scoperta e riscoperta di quei luoghi che il tempo ha nascosto agli occhi dei più e che invece meriterebbero di essere valorizzati e riportati alla luce, quella che sta andando in scena a Gianico, dove un imprenditore del paese ha deciso di finanziare le opere di restauro dell’antica fucina che si trova in località Plagna della Valle: un’area che ora ricade sul Fucine di Darfo, ma che fino al Settecento era di competenza di Gianico.
Antonio Antonioli, dopo aver lavorato alla sistemazione dell’antico mulino che si trova nella stessa zona e che il Fai ha poi inserito tra i luoghi del cuore da visitare, ha deciso di mettere mano, appunto, alla fucina, poco distante dal mulino.
Un lavoro attento e meticoloso, che si sta occupando di ogni dettaglio, dal recupero delle pietre ai contrafforti che servivano per arginare eventuali inondazioni del torrente Re; ripristinati anche i portali e le finestre, così come le capriate in legno.
Antonioli non vuole lasciare nulla al caso, tanto da aver interpellato alcuni esperti di Bienno per fare in modo che nella fucina restaurata possa essere collocato anche il maglio. La struttura, una volta completati i lavori, sarà a disposizione della comunità, per visite e, perché no, anche per organizzare eventi che ne mettano in risalto il valore.
[Foto da Bresciaoggi]