Venerdì 25 agosto, nell’ambito della mostra “Bicicletta mon amour” dedicata ai 200 anni della bicicletta, di cui Radio Voce Camuna è sponsor tecnico, il Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo racconterà la storia di “Gino Bartali, eroe silenzioso”.
Una storia che lo stesso campione raccontò solo al figlio, e che non volle mai rendere pubblica “perché il bene lo si deve fare ma non lo si deve dire, che se lo dici si sciupa”.
Dal settembre del 43, fino a metà settembre del ’44, le forze d’occupazione nazista e la Repubblica sociale italiana attuarono uno stretto controllo sul territorio fiorentino. Il ciclista fece parte della rete del Cardinale Dalla Costa e del Rabbino Nathan Cassuto, che salvò centinaia di ebrei dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti. La rete clandestina di salvataggio si adoperò non solo per nascondere i profughi ebrei nei vari monasteri e istituti religiosi ma anche per portali al sicuro fuori dai confini italiani.
Gino Bartali fu reclutato proprio dal cardinale: con la sua bicicletta da corsa pedalò per molti chilometri, simulando lunghi ed estenuanti allenamenti quotidiani tra Firenze e Assisi, con il solo scopo di trasportare nel telaio fotografie e documenti di identità contraffatti. Documenti falsi che permisero a più di 800 ebrei di espatriare e sfuggire alla follia nazista.
Una storia di coraggio e tenacia che rivivrà nello spettacolo teatrale tratto dal libro “La corsa giusta” di Antonio Ferrara e prodotto da Luna e Gnac Teatro per la regia di Carmen Pellegrinelli.
Appuntamento a Cedegolo alle 21. Costo del biglietto 4 euro. Prenotazione consigliata chiamando il numero 0364 61196.