A cent’anni dall’inizio dei lavori per la realizzazione della diga del Gleno torna domenica 27 – proprio nei pressi dei ruderi dello sbarramento crollati il 1° dicembre 1923 travolgendo interi centri abitati e mietendo più di 500 vittime tra Valle di Scalve e Val Camonica – “Gleno, 1 dicembre 1923”, il monologo di Emanuele Turelli che racconta la tragedia, messo in scena con la collaborazione di Tiziano Incani, meglio conosciuto come “il Bepi”.

La narrazione, che durerà un’ora e mezza circa, inizierà alle 10.
Due i punti di vista che guideranno nella ricostruzione, prima gli occhi di Virgilio Viganò, che aveva voluto la costruzione della diga, e poi quelli di Francesco Morzenti “Petasalti”, custode della diga e unico testimone di quanto accadde. Chiude il monologo un parallelismo con il disastro del Vajont. Il Bepi interpreterà il suo brano “Gleno”.

In questa nuova edizione ci saranno alcune novità rispetto a quanto portato in scena nel 2011: parteciperanno anche il musicista Davide Bonetti e Viola Turelli, che si esibirà in tre coreografie di danza ideate da Viviana Podavini.

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