In un incontro tra amministratori locali e i consulenti incaricati da Regione Lombardia, venerdì è stato fatto il punto sulla situazione della frana del Monte Saresano di Tavernola Bergamasca. Lo studio è stato realizzato dal dipartimento di Ingegneria civile e Ambientale del Politecnico di Milano, dal dipartimento di Scienze dell’ambiente e della terra dell’Università Bicocca di Milano, dal Centro per la Protezione civile dell’Università degli studi di Firenze e dall’Istituto di Geologia ambientale e Geoingegneria UR Milano

Lo studio presentato ha consentito di analizzare la zona di rischio e dato l’opportunità di definire i primi interventi da adottare in questa fase attraverso l’ausilio di tiranti; gli uffici dell’assessorato all’Ambiente stanno valutando di sospendere in via precauzionale l’uso dell’esplosivo per le attività di cava. Si dovrà quindi valutare la prosecuzione delle attività minerarie con altri metodi da sottoporre a verifiche e monitoraggio.

Tra i fattori predisponenti e di possibile innesco dei fenomeni di instabilità figura (oltre alla condizione geologica e strutturale dell’area, la presenza di una paleofrana, il possibile ruolo della circolazione carsica profonda, le precipitazioni e l’evento sismico del febbraio 2021) l’attività estrattiva dalla miniera Cà Bianca, portata avanti dal cementificio Italsacci. Tale instabilità potrebbe causare un mini-tsunami provocato dallo scivolamento globale del materiale nelle acque del Sebino.

Per l’avvio della progettazione degli interventi di stabilizzazione sono stati già stanziati dalla Regione 1,5 milioni di euro. I tempi di realizzazione prevedono di arrivare alla progettazione esecutiva entro il 30 novembre 2022, stimando di attuare in 12-18 mesi le opere di stabilizzazione.

Per l’apertura del cantiere bisognerà dunque attendere fino al 2023: stando alle prime stime, per l’esecuzione dei lavori sarebbero necessari circa 15 milioni di euro. Pietro Foroni, assessore regionale al Territorio e Protezione civile ha dichiarato ieri: “Una volta pronto il progetto esecutivo, ci rapporteremo con il governo per ottenere un finanziamento idoneo per consentire la realizzazione delle opere per la messa in sicurezza”. Nelle prossime settimane Foroni sarà a Endine e a Sale Marasino per verificare gli interventi di potenziamento delle sedi della Protezione civile proprio alla luce del rischio tsunami nel Sebino.

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