Un cane che azzanna un cinghiale: è questa la scena di caccia rappresentata dalla nuova straordinaria scoperta fatta da Ausilio Priuli, archeologo camuno, nel territorio di Cogno. Qui, seguendo lo strato della Formazione di Wengen che inizia a nord della frazione di Piancogno, Priuli è giunto ai piedi del torrente Trobiolo ed ha percorso una cinquantina di gradini della Scala della Madonnina, fino ad imbattersi in quattro superfici incise non ancora scoperte.

La scena di caccia riportata su una di queste rocce è davvero qualcosa di insolito, dal momento che ritrovamenti di episodi come questo sono davvero rari: in Valle si trovano, ad esempio, a Cemmo o nel Parco di Seradina Bedolina a Capo di Ponte. A rendere ancora più curioso il ritrovamento, il fatto che sia avvenuto in una zona distante dal Parco dei Griffiti dell’Annunciata.

Priuli è convinto che nell’area ci siano numerose altre rocce incise: da qui la volontà di continuare con le esplorazioni ed insistere con la valorizzazione di questo patrimonio storico, con l’aiuto dell’Amministrazione Comunale, degli Alpini, della Pro Loco e dei volontari.

I graffiti di Cogno si sono già distinti in passato: sono infatti l’unico caso in Europa in cui si trovano segni della fase di passaggio dalla protostoria alla romanità, iscrizioni in caratteri etruschi, alfabetari latini e numerose informazioni sul passaggio in Vallecamonica dalla preistoria alla storia.

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