Il Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Como ha ammesso la costituzione di parte civile di FILLEA CGIL Lombardia e di FILLEA CGIL Como, dopo un lungo percorso che ha visto un grande lavoro di squadra della struttura della Fillea Lombardia, Fillea Vallecamonica Sebino e Fillea Como, per tentare di ricostruire la vicenda di un lavoratore morto nel dicembre del 2018 in un cantiere edile della Val Cavargna, di cui nessuna delle aziende che operava là conosceva l’esistenza: Zyber Curri, 48 anni, di origine kosovara, residente con la moglie e i 4 figli a Edolo, che lavorava come manovale in uno dei cantieri della centrale idroelettrica in provincia di Como e che perse la vita cadendo in un dirupo.

Grazie all’impegno dei funzionari sindacali della FILLEA Valleamonica Sebino e a un lavoro di squadra con i funzionari sindacali della FILLEA di Como, si sono potute reperire informazioni che servivano a far luce sulla vicenda e su un intricato sistema di appalti e subappalti.

“Se non ci fosse stata la nostra azione sindacale coordinata, quello di Curri poteva essere uno dei tanti casi archiviati senza risposte” scrivono in un comunicato congiunto i sindacati “Una situazione che ci riporta a discutere nel merito della diffusa illegalità, in particolare nei cantieri edili, dove nel sistema degli appalti e subappalti si annidano le più pericolose situazioni di mancanza di regole della prevenzione” e concludono: “L’esito della nostra istanza arriva proprio in queste giornate segnate da molti lutti per i troppi infortuni mortali che sono avvenuti in Lombardia e nel Paese. L’accogliamo quindi ancor più favorevolmente, perché rafforza la protesta sindacale che abbiamo organizzato e che ci vedrà, nei prossimi giorni, unitariamente, fare assemblee nei luoghi di lavoro per sostenere le richieste sindacali avanzate nei tavoli istituzionale e al Governo”.

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