Pisogne. È lunedì 12 agosto e poco fuori dal chiacchiericcio festoso di Mostra Mercato c’è un edificio immerso nel buio. Lo si nota subito perché è illuminato dall’interno con dei neon rosa. Rilasciano un bagliore soffuso che, dalla strada, invoglia a entrare. Oltre il cortile, l’ex oratorio in via dei Monti ha i finestroni spalancati, opponendo strenua resistenza alla calura. Il pubblico, su sedie nere, è compostamente in attesa che inizi l’esibizione dell’Ensemble Ars Ludica; che ha rivelato la misteriosa location dell’evento (gratuito) solo dopo la prenotazione.
Ci aspetta uno spettacolo canoro con trama narrativa. Una performance di canto polifonico e lettura dal titolo intrigante: “CONCERTO PROIBITO”. Questa la presentazione a libretto: “In uno spazio raccolto, musica, letture immagini aprono uno spiraglio sull’erotismo elegante ed intenso del Rinascimento italiano. La serata prevede la condivisione di testi ed illustrazioni esplicite.”
Siamo qui per capire di cosa si tratta e cosa ha mosso l’ensemble a portare in scena una tematica così forte e inusuale. Tematica che spesso rischia di restare “incompresa”, in quanto confusa con materiale squallido e di poco valore. Ma quando lo spettacolo inizia – senza premesse né presentazioni, direttamente con la voce del lettore Tiberio Ghitti – due cose appaiono subito chiare.
Il tono dei testi è davvero esplicito. E l’eleganza di versi, metafore, armonie canore rende l’ascolto sublime. Per questo, ci pare doveroso raccontare lo spettacolo, senza addentrarci troppo nel dettaglio, ovviamente: toglierebbe il velo del mistero e, fuori contesto, rischierebbe appunto di venire forse anche frainteso.
Partiamo allora dalla scelta dei brani, tra i cui autori spiccano compositori quali l’acclamato autore di madrigali Luca Marenzio, Claudio Monteverdi, Sigismondo d’India. Questo il repertorio, d’autore appunto: “Quella bella e biancha mano”, “Non vidi mai dopo notturna pioggia”, “Baci soavi e cari”, “Basciami mille volte”, “Il bianco e dolce cigno”, “Tirsi morir volea”, “Alla guerra d’amore”.
Il canto polifonico – soave, lieve, dove necessario marcato – fa il pari con le letture recitate. I testi di Pietro Aretino – licenzioso poeta, scrittore e drammaturgo del XVI secolo – accompagnano lo svelamento di alcune riproduzioni, alle pareti, dei “Modi” del cinquecentesco Giulio Romano. I riferimenti bibliografici ai testi verranno pubblicati nei prossimi giorni su sito e pagina Facebook di Ensemble Ars Ludica.
A spettacolo finito, mentre il pubblico si delizia con un goccetto di rosolio fresco – il liquore delle corti – Paola Evangelisti, Direttore artistico, ci racconta come (e perché) è nato il “CONCERTO PROIBITO”. L’Ensemble Ars Ludica muove i primi passi nel 2013, su iniziativa del maestro Enrico Soardi. Riunisce otto amatori appassionati e curiosi di polifonia antica. Sono uniti dal desiderio di coniugare studio tecnico e un atteggiamento di levità e gioco.
Come dicono loro: “per serissimo diletto”. Portano in scena spettacoli di narrazioni in musica, con brani sacri (e profani) di Quattrocento e Cinquecento, abbracciando la forza espressiva di parola recitata e arti figurative. Lasciamo allora che sia proprio la Direttrice artistica a raccontarci, in sintesi, l’origine di questo concerto proibito (in replica il 14 agosto su prenotazione). Che qui ci è piaciuto soprannominare “a luci rosa”:
Durante la puntata di VocePRESENTE in onda venerdì 30 agosto alle ore 10:10 su Radio Voce Camuna potrete ascoltare le interviste complete a Paola Evangelisti e Tiberio Ghitti. L’audio della puntata si potrà poi riascoltare dalla pagina della trasmissione sul nostro sito.