Non sono solo gli scarti di gomma industriali, le auto e le bombe risalenti alla Seconda Guerra Mondiale a danneggiare la salute del lago d’Iseo.
I ritrovamenti e le operazioni di recupero dei mesi scorsi hanno gettato luce su una condizione del Sebino non delle migliori, proprio negli anni in cui, grazie a The Floating Piers, il lago sta vivendo un fortunato periodo dal punto di vista turistico.
La sua salute, però, è minacciata anche dagli scarichi fognari della rete idrica, che in alcuni casi finiscono in acqua senza essere depurati e portando con loro sostanze come il fosforo che contribuiscono alla crescita delle alghe ed al fenomeno di eutrofizzazione.
Una situazione che è stata ribadita, nei giorni scorsi a Lovere, da Raffaele Cattaneo, assessore regionale all’Ambiente, ospite dell’associazione “Forza popolare”.
Cattaneo, dopo aver esaminato i dati dell’Arpa, ha voluto sottolineare che il lago non è condizioni ottimali, ma neanche pessime: i materiali rinvenuti nei mesi scorsi avevano perso da tempo la loro carica inquinante e le analisi effettuate sui pesci del lago hanno confermato che nel loro organismo non hanno sostanze inquinanti e, quindi, possono essere mangiati tranquillamente; anche dal punto di vista della balneazione non ci sono pericoli, stando alla normativa in vigore.
Secondo Cattaneo ci sono 31 aree su 81 non depurate: è necessario, quindi, mettere in atto le norme del servizio idrico integrato, con investimenti per ammodernare o realizzare collettori e depuratori: un’urgenza che interessa sia la Vallecamonica e quegli agglomerati urbani che scaricano i reflui direttamente nel fiume Oglio, ma anche i paesi che si affacciano sul lago d’Iseo devono agire, con interventi di miglioramento degli sfioratori fognari e degli scolmatori.