Il lupo, tra i grandi carnivori predatori, insieme all’orso, ha fatto in questi anni la sua ricomparsa sul territorio bresciano. L’evidenza della presenza di esemplari di questi due mammiferi ha avuto, nel tempo, numerosi riscontri da parte degli agenti della Polizia Provinciale, che hanno proceduto in svariate occasioni al prelievo di reperti biologici, alla raccolta di immagini immortalate dalle fototrappole, a rilievi di impronte e sopralluoghi su segnalazione.

Il ritorno dei predatori, soprattutto sulle montagne bresciane, spiegano dalla Polizia Provinciale, è fenomeno del tutto naturale e fa seguito alla ricolonizzazione dell’arco alpino iniziata fin dagli anni ‘90 ad opera dei primi esemplari di lupo in risalita dall’Appennino.

Le segnalazioni della ricomparsa del lupo sul territorio si sono avute nel 2014, mentre risale al 2019 la prima riproduzione con contestuale formazione di un primo branco presso il Passo del Tonale. Nel 2021 è stata accertata la riproduzione di un secondo branco, detto “Delle Orobie”, con la nascita di due cuccioli nella zona dell’Aprica. Successivamente è stata verificata la presenza e il passaggio del lupo in altre località della provincia, tra il Lago di Garda e la Valsabbia. 

“Considerando la grande capacità di dispersione della specie – osserva il Comandante della Polizia Provinciale, Claudio Porretti – è del tutto naturale che, non solo nella parte orientale della provincia, ma anche in altre zone a ridosso dei rilievi, siano giunte segnalazioni di presenza del lupo e di alcuni sporadici danni da predazione verso alcuni animali domestici”. Ad oggi i lupi presenti nel bresciano non si sono resi responsabili di fenomeni preoccupanti.

La presenza dell’orso nel bresciano è stata una realtà sino alla fine del 1800: le cronache del tempo riferiscono dell’abbattimento di 11 esemplari nella seconda metà del secolo nei comuni dell’alta Vallecamonica. La ricomparsa dell’orso nel bresciano è il risultato del Progetto “Life Ursus” attuato dalla confinante regione Trentino tra il 1999 ed il 2002, finalizzato alla ricostituzione di una popolazione stabile di orso nelle Alpi Centrali.

Il fenomeno di espansione territoriale nel bresciano ha riguardato soprattutto giovani maschi in dispersione, mentre le femmine, pur ampliando il proprio areale di presenza, sono rimaste tendenzialmente nell’area del Trentino nord – occidentale.

Nel 2000 si sono registrate le prime presenze ed i primi avvistamenti di orso nella provincia di Brescia e nel 2021 la Polizia Provinciale ha registrato il maggior numero di presenze del plantigrado sul territorio. A conferma della lenta espansione dell’orso vi è la testimonianza di altri 30 indici di presenza del plantigrado nel corso del 2022, con l’avvistamento anche di femmine accompagnate da piccoli. Dunque, anche l’orso bruno sta lentamente ripopolando le vallate bresciane.

“Anche se la mole e la prestanza fisica possono determinare, in casi eccezionali, un pericolo per l’uomo – conclude il Comandante Porretti – non va dimenticato che l’orso è un animale schivo, cauto e diffidente verso le persone, che cerca comunque, in ogni modo, di evitare. A noi il compito di conoscere le sue abitudini per la sicurezza di tutti”.

La Polizia Provinciale, se allertata, provvede ad effettuare quanto prima possibile i sopralluoghi, le operazioni di rilievo ed accertamento per poter anche attivare le procedure regionali di risarcimento danni. In caso di avvistamento di esemplari è possibile allertare la Polizia Provinciale ai numeri 0303748000 oppure 0303748011.

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