In questi giorni di caldo afoso, pensare al fresco non può che far bene, almeno alla mente. E sicuramente ci fa ancora meglio sapere che il ghiacciaio Adamello in questi mesi ha potuto prendere una boccata d’ossigeno.
I dati raccolti dal Centro Niveometeorologico di Arpa Lombardia, in collaborazione con Enel Green Power, rivelano che le piogge abbondanti della primavera scorsa (che in quota sono equivalse ad altrettanto abbondanti nevicate) hanno permesso al ghiacciaio di incamerare una quantità di neve pari a dieci metri in più rispetto alla media degli ultimi dieci anni.
Un manto nevoso che, secondo gli esperti, presenta le caratteristiche adatte a resistere anche ai primi caldi estivi, permettendo così di avere una riserva idrica superiore rispetto a un anno fa, quando l’emergenza siccità aveva dipinto uno scenario totalmente differente.
Questa neve potrà quindi poi diventare acqua per il fiume Oglio e per il lago d’Iseo, garantendo una buona quantità di oro blu, fondamentale anche per il funzionamento delle numerose centraline idroelettriche presenti sul nostro territorio.
Attenzione, però: questo non vuol dire che l’Adamello è improvvisamente guarito. Il ghiacciaio (così come gli altri presenti in Italia) continua ad essere vittima del cambiamento climatico, riducendosi a vista d’occhio e con la triste prospettiva della sua scomparsa entro la fine di questo secolo.