Le Fiamme Verdi si sono radunate ieri al Mortirolo, per la tradizionale cerimonia di commemorazione delle battaglie del Mortirolo, consumatesi tra il febbraio e il maggio 1945. La messa, celebrata dal cappellano delle Fiamme Verdi, mons. Tino Clementi, si è tenuta all’esterno della chiesetta di San Giacomo.
Come sempre la giornata ha visto una buona partecipazione, con la presenza di gruppi alpini e associazioni partigiane e combattentistiche della Vallecamonica, amministratori e sindaci, il presidente delle Fiamme Verdi camune, Ezio Gulberti con la partigiana Rosi Romelli. “Ricordare il passato per plasmare il futuro” è stato il messaggio della giornata.
Don Tino nel corso dell’omelia si è soffermato sul valore della solidarietà, sottolineando che “ognuno di noi ha qualcosa da dare agli altri” e sul pontificato di Papa Giovanni Paolo I, che in quegli istanti veniva beatificato.
Si è poi passati ai discorsi istituzionali, con gli interventi del sindaco di Monno, Romano Caldinelli, quindi del professor Roberto Tagliani delle Fiamme Verdi di Brescia e l’orazione ufficiale da patte di Mirco Zanoni dell’Istituto Alcide Cervi di Gattatico che ha detto: “Quello che è accaduto a Casa Cervi e a questa terra è un caso di gemellaggio di memoria”. Al termine la deposizione della corona al cippo davanti alla chiesetta di San Giacomo.