Dalla Val di Scalve è arrivata anche in Vallecamonica la petizione che sta raccogliendo firme per chiedere di rivedere il progetto per il nuovo infopoint/punto ristoro che dovrebbe sorgere a ridosso di ciò che resta della diga del Gleno.

I Comuni di Darfo Boario Terme e di Angolo Terme, d’altra parte, sono tra i firmatari della dichiarazione di intenti per un progetto di commemorazione in vista dei cento anni dal disastro, che cadranno nel 2023. Il nuovo infopoint andrà a sostituire quello esistente, la cui ristrutturazione è ormai  impossibile, con una struttura a forma di cannocchiale in legno e ferro lungo circa venti metri che, staccandosi dal pendio naturale si dirige nel vuoto, puntando verso la breccia della diga.

Gli oppositori al progetto non criticano l’idea del nuovo manufatto in sé, quanto il disegno stesso, definito “un gesto di violenza nei confronti del contesto naturale della conca, più che un elemento capace di inserirsi armonicamente al servizio del paesaggio e della sua storia”.

Chi contesta il disegno sostiene anche che la popolazione non sia stata coinvolta nella scelta del progetto, la cui realizzazione dovrebbe avvenire nella prossima primavera. Da qui, la petizione: per aderire si può inviare una mail a perilgleno@gmail.com, con oggetto “Adesione alla campagna per la salvaguardia del Gleno” ed inserendo nome, cognome, indirizzo ed il riferimento di un documento d’identità. Intanto, però, l’Ente Parco delle Orobie ed il Comune di Vilminore, anch’essi coinvolti nel progetto, avrebbero già dato disponibilità a confrontarsi con nuove idee.

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