Presentati venerdì a Brescia, in Cattolica, in occasione di un seminario sull’immigrazione e la società locale, i dati dell’annuario pubblicato dal Centro di iniziative e ricerche sulle migrazioni, giunto alla sua nona edizione.
Calano di 5.067 unità (meno 3,1%) rispetto all’anno precedente gli stranieri residenti nella provincia di Brescia: a fine 2016 erano 158.585, il 12,6% della popolazione totale.
Nel complesso la componente stabile, titolare cioè di permessi per lungo soggiornanti, si attesta al 74,8% dei permessi rilasciati l’anno scorso. La città vanta un’incidenza più alta di immigrati rispetto alla provincia: 18,4% dei residenti contro 11,5%.
Le comunità più popolose sono, nell’ordine: la rumena, l’albanese, la marocchina e l’indiana. La cinese si colloca al nono posto ed è la sola, insieme a quella rumena, a guadagnare residenti.
Il 48,8% degli stranieri è di fede musulmana (quota stabile a partire dal 2008), percentuale di dieci punti più alta rispetto alla media lombarda.
I cristiani sono il 41,2%, tra i quali i cattolici diminuiscono del 9,3 in un anno.
Sale in maniera consistente la compagine straniera occupata a tempo indeterminato (più 10%), cresce il suo tasso di occupazione (più 0,9) e scende quello di disoccupazione (meno 2,5).