Dal Sebino a Bolzano in bicicletta.

Sabato, in un luogo simbolico come il passo Presena, c’è stata la firma del protocollo d’intesa per la Ciclovia Caldaro-Iseo, alla presenza dei presidenti delle Comunità di Valcamonica (Oliviero Valzelli), Val di Non (Silvano Dominici), Val di Sole (Guido Redolfi) e Oltradige e Bassa Atesina (Edmund Lanziner).

Duecento chilometri che dalla prossima primavera inizieranno a collegarsi. I tratti già esistenti, in particolare, diverranno protagonisti di una promozione turistica nella loro unitarietà, dal lago d’Iseo a quello di Caldaro.

L’intuizione è del parco dell’Adamello, che nell’ultimo anno è riuscito a intessere una fitta rete di relazioni e a coinvolgere le Comunità montane della Val di Non, Val di Sole e Oltradige e Bassa Atesina. Insieme a loro, alcuni amministratori locali, i gestori degli impianti, e l’onorevole camuna Marina Berlinghieri.

L’itinerario si dipana tutto nel cuore delle Alpi, lungo le Valli Camonica, di Sole e di Non e da qui, attraverso il passo della Mendola, raggiunge la bassa Atesina e il lago di Caldaro. Buona parte del tracciato è già realizzato e funzionante, dovranno solamente essere completati e integrati alcuni spezzoni.

Per quanto riguarda il lungo tratto bresciano, sono due i nodi da sciogliere (e realizzare): il collegamento del passo del Tonale con Ponte di Legno (pista ciclabile della Valsozzine) e con Vermiglio e il tratto del Sebino ancora non realizzato (tra Iseo, Sulzano, Sale e Marone).

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