Si trova intubata in terapia intensiva pediatrica all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo in prognosi riservata la bambina di 10 anni che ieri ha rischiato di annegare nelle acque del lago d’Iseo. I medici non si sbilanciano sulle sue possibilità di recupero, soltanto nelle prossime ore si potrà capire se l’arresto cardiaco in cui è incorsa le abbia causato strascichi, anche neurologici.

La ricostruzione dei fatti è stata affidata ai carabinieri del Nucleo operativo di Breno. La bambina, di Costa Volpino, di famiglia di origini senegalesi, era alla Darsena 2.0, una spiaggia attrezzata in località Pizzone di Pisogne, dove l’avevano invitata i suoi amichetti e i loro genitori. Stavano giocando tutti insieme ma attorno alle 17:15 la bambina è scomparsa sott’acqua. Alcuni bagnanti si sono immediatamente tuffati per riportarla a riva. Era in un punto in cui l’acqua, dopo qualche metro, diventa alta e non si tocca più.

Tratta in salvo, sono intervenuti due volontari della Croce Rossa che per caso si trovavano in zona, che hanno cominciato a praticarle il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Nel frattempo il 118 ha inviato l’ambulanza e l’elisoccorso con cui la piccola è stata trasportata all’ospedale di Bergamo, dove è ora ricoverata, in condizioni critiche. Scossi e addolorati il papà 51enne, che era in giro per lavoro e la mamma, che era rimasta a casa con i due fratellini più piccoli.

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