Diffidenza e scarsa informazione: potrebbero essere queste le ragioni dello scarso successo che sta riscontrando in Vallecamonica l’indagine nazionale di sieroprevalenza promossa dal Ministero della Salute e dall’Istat, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana.
Scopo dell’indagine, che a livello nazionale coinvolge un campione di 194.650 persone è scoprire quanti hanno sviluppato gli anticorpi al Coronavirus anche in assenza di sintomi. In Valle, tramite il lavoro dell’Ats della Montagna, sono state contattate 300 persone all’interno dei Comuni selezionati per l’indagine, ovvero Artogne, Darfo Boario Terme, Gianico, Ono San Pietro e Vezza d’Oglio.
Solo 60/70 persone, però, per ora hanno risposto all’appello di recarsi presso gli ospedali di Esine ed Edolo per effettuare il prelievo necessario al test. Alla base di questa scarsa partecipazione, come detto, potrebbe esserci la diffidenza nell’accettare la telefonata dal numero 06-5510 seguito da altre quattro cifre, che in realtà fa capo alla Croce Rossa Italiana; inoltre la campagna informativa sull’indagine non è stata abbastanza incisiva da farla conoscere al meglio a tutti, rassicurando quindi sulle sue intenzioni. Intanto martedì la Regione Lombardia ha approvato una mozione con cui si impegna ad effettuare uno studio epidemiologico sui residenti over 65 nelle zone più colpite dall’epidemia.