E’ una bocciatura, quella che arriva dalla sezione di Vallecamonica e Sebino di Italia Nostra a proposito dell’ampliamento delle “Pressofusioni Sebine” di Artogne annunciato nelle settimane scorse dopo l’om della conferenza dei servizio.
Con un documento depositato in Municipio, Anna Maria Baschè, presidente dell’associazione, accusa innanzitutto il Comune di non aver coinvolto Italia Nostra nella valutazione dell’ampliamento della struttura.
Quindi si sostiene che “il territorio è saturo dal punto di vista edilizio con capannoni inutilizzati e sfitti, ed insistere nell’ulteriore consumo di suolo è una prassi da non seguire”.
A preoccupare l’associazione è anche le troppe coperture, i piazzali impermeabilizzati e l’inquinamento atmosferico. Tra le proposte avanzate, invece, quella di costruire nel sottosuolo, per rispettare il paesaggio, e di trasferire al Comune le aree riguardanti le opere di urbanizzazione.
Infine, Italia Nostra solleva anche il dubbio che gli annunciati dodici posti di lavoro che l’ampliamento dovrebbe portare possano non coincidere con la realtà.