Buone notizie per la Cà del Dutùr, edificio del XVIII secolo situato a Menzino di Monte Isola e da tempo in cerca di una nuova destinazione. Grazie a due milioni di euro, infatti, la struttura non solo sarà riqualificata, ma diventerà un centro polifunzionale socio-culturale ed espositivo.

I fondi sono in arrivo dal Ministero dei Beni Culturali nell’ambito dei “Grandi progetti” (ovvero il finanziamento di undici interventi in tutta Italia per la realizzazione di nuove realtà o il consolidamento di alcune già esistenti): permetteranno così di dare una nuova vita alla struttura, donata al Comune da Gianna Zirotti Richiedei nel 1922, con la richiesta di realizzare una condotta medica residenziale autonoma –da qui il nome Cà del Dutùr-. Parte dell’edificio sarà dedicato a The Floating Piers, permettendo così di ricordare l’opera di Christo (scomparso il 31 maggio scorso) che, nel 2016, regalò enorme popolarità all’isola ed al lago d’Iseo.

La destinazione dell’immobile, però, non piace a Legambiente Basso Sebino, che con un comunicato sostiene che non sia “un buon modo di spendere le risorse pubbliche che ci presta la Banca Centrale Europea”. Secondo l’associazione, invece, l’edificio potrebbe essere riqualificato per diventare un centro di ricerca per la bonifica del Sebino, alla luce del rinvenimento, l’inverno scorso nello specchio d’acqua tra Predore e Tavernola, di migliaia di ordigni bellici e di una torre dalla base di 15 metri di guarnizioni di plastica con amianto. Dario Balotta, presidente del circolo, ricorda anche le parole del Colonnello Paolo Storoni che aveva guidato le ricerche nel lago e che prima di congedarsi per andare alla Dia del Triveneto aveva ribadito l’importanza di un intervento mirato.

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