Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) ha recentemente decretato l’iscrizione di tre risorse vegetali delle montagne lombarde all’Anagrafe Nazionale della Biodiversità di Interesse Agricolo e Alimentare.
Si tratta del “Mais delle Fiorine” (Zea mays), del “Grano Siberiano Valtellinese” (Fagopyrum tataricum) e del “Ciuenlai” (Cyclanthera pedata), risorse che UNIMONT, polo d’Eccellenza dell’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con agricoltori, associazioni, enti di ricerca e di governance (dal livello locale a quello nazionale), sta studiando da alcuni anni nell’ambito di vari progetti di ricerca.
Tra di essi si sta lavorando proprio in questo periodo alla “Caratterizzazione di cultivar di caigua della Lombardia per la conservazione e la valorizzazione di risorse agro-alimentari e officinali innovative”.
La caigua, meglio conosciuta in Valcamonica con il nome di ciuenlai o milione-miliun è una pianta simile al cetriolo ad elevata produttività con probabili funzioni antinfiammatorie, ipoglicemizzanti e regolatrici del metabolismo dei lipidi, capace di controllare i valori di colesterolo e trigliceridi nel sangue. Uno dei primi quattro campi sperimentali è nell’Azienda agricola Il Castagneto di via delle Sorti a Piancamuno.
La visita in campo svoltasi questo giovedì proprio a Piancamuno è stata un’occasione preziosa per riscontrare i risultati, osservare da vicino le varietà coltivate, scambiando conoscenze ed esperienze con i partecipanti e gli esperti, e analizzando le tecniche di coltivazione, i suoi requisiti, le tempistiche di crescita e le modalità di raccolta.
Il progetto, finanziato dalla Regione, è realizzato dall’Università della montagna di Edolo per analizzare le caratteristiche agronomiche, fitochimiche-nutrizionali e medicinali delle popolazioni di caigua lombarde, al fine di diffonderne la coltivazione e confermarne le proprietà benefiche.