Quasi 3 milioni di euro di sovracanoni, più 350mila euro all’anno dal 2020 in poi, oltre a 50mila euro di interessi legali, da sommare alle spese processuali. Questo il risultato dell’operazione portata a termine dal Bim di Vallecamonica contro la società Edison, gestore della centrale idroelettrica Benedetto di Cividate Camuno.

Fu la stessa Edison, nel 2013, ad intentare contro il Bim una causa: non accettava che l’ente pretendesse il pagamento dei sovracanoni per l’intera potenza della centrale, circa 24mila kilowatt, e non solo per 10,2 come stabilito da un accordo sottoscritto anni fa.

In realtà la legge vuole che le centrali idroelettriche versino ai Bim i sovracanoni se poste sopra i 500 metri di quota. La Benedetto di Cividate è sì al di sotto dei 500 metri, ma è alimentata da acque in quota, quindi ha sempre versato, in base a un accordo tra le parti, solamente una parte dei sovracanoni. La Finanziaria 2012 ha cancellato la quota altimetrica, obbligando tutte le centrali a versare i sovracanoni indipendentemente dell’altitudine cui sono poste. L’anno dopo il Bim camuno ha perciò inviato un’ingiunzione di pagamento a Edison, che si è dapprima appellata al Tribunale delle acque pubbliche di Milano, poi al Tribunale superiore delle acque pubbliche di Roma, ma sempre perdendo la causa.

Recentemente anche la Cassazione, nell’ultimo grado di giudizio, ha dato ragione al Bim, nelle cui casse sono in arrivo i fondi per il pagamento dei sovracanoni sino al 12 ottobre 2020, qualcosa come 3 milioni di euro. La sentenza stabilisce inoltre che annualmente Edison dovrà versare circa 350mila euro in più rispetto a quanto già versava.

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