Si prova a ripartire ma si tratta di un momento molto difficile per la cultura, anche in Vallecamonica. Ne parliamo con l’Assessore alla Cultura della Comunità Montana di Vallecamonica Attilio Cristini per capire quali sono le prospettive del territorio in questa fase dell’emergenza.
In particolare l’ente ha emesso due bandi, che hanno portato ad assegnare in questa prima fase oltre 90mila euro di contributi per due linee di beneficiari: progetti di didattica e promozione a distanza e progetti per eventi e attività di animazione culturale in regime di distanziamento sociale.
Come è nata l’idea del bando e da quali richieste si è sviluppata?
“Fin dall’inizio della pandemia il settore cultura ha segnalato le grandi difficoltà che lo stavano investendo. C’è stata un’interruzione drastica di tutte le attività legate alla cultura turismo culturale, che riguardava in particolare anche tutto il sistema dei parchi archeologici camuni, che si basano molto sul turismo scolastico. Si è compreso che dovevano essere presi provvedimenti: in particolare riformulando proprio l’indirizzo del bilancio legato l’Assessorato alla Cultura per dare un contributo immediato a tutti questi operatori culturali così gravemente provati dalla situazione”.
Ecco che l’ente ha diffuso il programma di sostegni denominato La cultura oltre la crisi e ha pubblicato due avvisi rivolti agli operatori culturali della Valle: uno per la realizzazione di strumenti e iniziative per la promozione, la divulgazione e la didattica a distanza, l’altro per la promozione di attività di animazione e valorizzazione culturale coerenti con le misure di sicurezza e distanziamento sociale.
“Sono pervenute 83 richieste sui due bandi e abbiamo potuto dare soddisfazione a 32 di esse. I bandi sono differenziati: in un primo bando, dove c’era un affinamento di strumenti di sistemi di promozione didattica a distanza, si è cercato privilegiare proposte che avevano aspetti innovativi, considerando anche il fatto che, se dovessimo tornare alla normalità, potranno essere considerati nuovi strumenti e una prospettiva anche per il futuro.
Dall’altra parte l’interruzione di tutte le forme di valorizzazione culturale sono state investite di una richiesta di progettazione e creatività per la nuova situazione, quindi animazione e valorizzazione nell’epoca del distanziamento sociale“.
Quindi il futuro della Valle dei Segni lo possiamo vedere per il momento a distanza e con le misure di sicurezza. Lei ha visto in questi operatori culturali locali la voglia di andare avanti nonostante ciò?
“C’è stata un’azione di ascolto, anche attraverso dei format televisivi locali di grande interesse. Credo che è nella difficoltà che possono essere attivati nuovi strumenti e la ripartenza dev’essere un’opportunità, arricchita anche da un profondo momento di riflessione e riconfigurazione del proprio modo di operare. Da questa situazione scaturiranno nuove prospettive e nuovi strumenti, perché ho visto un grande impegno, una grande progettualità per dare le giuste risposte al momento che stiamo vivendo”.
Le giuste risposte potrebbero arrivare da una promozione del territorio anche in vista di un’estate che sarà sicuramente diversa da quelle degli anni passati, in cui il turismo sarà più locale.
“Si sta prospettando questa situazione e per certi versi la nostra area sembra particolarmente al centro dell’attenzione per gli aspetti legati alla natura e ai vasti spazi dove potrebbero essere evitati gli assembramenti. E da questo punto di vista io credo che la cultura vada intesa come un incremento di consapevolezze e di sensibilità che ci fa utilizzare al meglio le risorse. Spesso non teniamo conto delle risorse del territorio. Tutti siamo un po’ coinvolti ad aumentare la nostra capacità la nostra consapevolezza di cosa è giusto fare, di quali magnifiche risorse abbiamo e di come potremmo utilizzarle e valorizzarle al meglio”.
Gli esiti dei bandi con il dettaglio dei finanziamenti e dei progetti presentati si trova sul sito http://www.vallecamonicacultura.it/la-cultura-si-muove-oltre-la-crisi-esito-avvisi/