L’ospedale di Iseo non è a rischio chiusura: a chiarirlo Fabrizio Turba, sottosegretario ai rapporti con il Consiglio regionale, riportando quando sostenuto da Letizia Moratti, assessore regionale al Welfare. “La Regione”, ha spiegato Turba, “non ha mai deliberato la chiusura del punto nascite. L’attività è stata solo sospesa e trasferita a Chiari perché l’Asst Franciacorta ha chiesto la ricollocazione del personale sanitario impegnato ad Iseo per far fronte all’emergenza Coronavirus”.
Fino ad oggi si era ragionato sulla chiusura del Punto nascite e del reparto di ostetricia sulla base del Decreto Ministeriale 70, che fissa la soglia limite a 500 parti l’anno per poter considerare il reparto performante al punto da giustificarne il mantenimento.
Il Punto nascite di Iseo è passato dai 532 parti del 2015 ai 441 del 2019: entro fine giugno il Consiglio regionale affronterà nuovamente l’argomento, sulla base sia delle mozioni presentate dal Movimento 5 Stelle e Forza Italia, ma anche della petizione popolare aperta dal Comitato Pro Ospedale che ha superato le settemila firme.
Marco Ghitti, sindaco di Iseo, interviene infine sulla possibilità che il nosocomio possa rientrare negli sviluppi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sostenendo che quello di Iseo non dovrebbe far parte del gruppo definito di “ospedali di comunità”, destinati a pazienti sub-acuti, dal momento che sarebbe un declassamento: oggi, infatti, la struttura sanitaria di Iseo si occupa di pazienti acuti ed è in via di potenziamento.