La Sit (Società Impianti di Pontedilegno), ha chiuso il 2020 con un utile di 850mila euro: l’assemblea ordinaria dei soci di lunedì, presieduta da Mario Bezzi, presidente della società, ha tracciato il bilancio di un’annata decisamente difficile, in cui gli impianti sciistici hanno chiuso a marzo e, di fatto, non hanno più riaperto, se non per l’attività agonistica.

L’utile è sì in calo rispetto al milione e 300mila euro dell’anno precedente, ma considerate le difficoltà è una cifra di tutto rispetto, raggiunta anche grazie al milione di incassi record ottenuti nella prima parte della stagione.

Per il futuro, la Sit ha acceso un mutuo per garantire liquidità fino alla stagione invernale, in attesa dei tanto promessi ristori. Nonostante il periodo non facile, la società guarda al futuro candidandosi come protagonista del piano da 100 milioni di euro previsto dal comprensorio.

La Sit sarà in particolare coinvolta in cinque progetti: quello della zipline, la cui inaugurazione è slittata per motivi tecnici; quello delle Terme, il cui cantiere procede; quello dell’ampliamento del demanio e della costruzione dell’impianto a Cima Sorti grazie ad un finanziamento regionale di 25 milioni di euro. Bezzi ha anche annunciato di voler dismettere le quote di una delle cinque centraline della Sit, quella di Temù, per concorrere alla gara per le grandi derivazioni, e di voler creare una fattoria sociale con Cissva. L’anno scorso, ricorda il presidente, gli impianti di Pontedilegno sono entrati tra i primi dieci in Italia: l’obiettivo è quindi di restare nella top ten e di salire di posizione.

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