“Eri, sei e sarai il nostro punto di riferimento”. Uno striscione illuminato dal sole di un mite pomeriggio di novembre ha contraddistinto l’altare allestito nel campo sportivo dell’Oratorio della Sacca di Esine per il funerale di don Redento Tignonsini, morto lunedì sera dopo una malattia all’età di 87 anni.
Questo il messaggio scritto a grandi lettere dai suoi parrocchiani che gli hanno dato l’ultimo saluto, commossi ma certi che quello che “don Red” ha lasciato non andrà perso, preparando una cerimonia impeccabile, arricchita dai canti e colorata dai disegni dei bambini del catechismo. Accanto alla bara la grande fotografia di don Redento regalatagli dalla Cooperativa di Bessimo in occasione dei suoi 80 anni.
“La sua originalità non passava inosservata” ha detto il Vescovo Tremolada nell’omelia, tracciando un ritratto del sacerdote originario di Artogne: “Il suo saluto tipico, ‘Ciao Uomo’, faceva capire più di tanti discorsi cosa gli stava a cuore”. E ancora: “Era un prete secondo il Vangelo, che ha affrontato una sfida impegnativa e necessaria fondando la Cooperativa di Bessimo. La sua straordinaria passione, l’intelligenza e la generosità lo hanno spinto ad aiutare migliaia di ragazzi che erano entrati nel tunnel della droga”.
A fine celebrazione ha preso la parola anche il presidente della cooperativa di Bessimo, Giovanni Zoccatelli, che, tra l’altro, ha detto: “Fu fondatore di un movimento civile che attraverso la fede ha visto concretizzarsi ogni giorno gli insegnamenti cristiani. Fu educatore nel vero senso del termine, adottando una forma non giudicante di accoglienza”.
Il canto finale, “Il pescatore” di Fabrizio de Andrè, ha accompagnato fuori dal campo sportivo la bara di don Redento “all’ombra dell’ultimo sole”.
Don Redento è stato sepolto nel cimitero della Sacca. Per ragioni legate alla pandemia soltanto un determinato numero di persone ha potuto prendere parte alla celebrazione. In tanti però l’hanno seguita da casa attraverso la trasmissione in diretta da parte di Teleboario, via etere e in streaming.
