Tra i compiti, se di compiti è lecito parlare, che assegniamo all’arte c’è l’impegno a stimolare in noi nuove suggestioni. Ad aprire punti di vista inediti – o semplicemente inesplorati – su aspetti del nostro essere con cui non avevamo familiarità.

Il concetto di “preluogo” rientra tra gli spazi che l’arte di Duccio Leonardo Guarneri c’invita a toccare con mano. Un tocco materico, pittorico, analogico, per indagare il nostro vissuto come una grande tela o, ancora meglio, una caleidoscopica scenografia.

Non per niente, oltre ad essere pittore e scultore, Guarneri è anche scenografo. Cremonese, l’artista ha già esplorato la scena creativa camuna, tra le altre cose partecipando a una residenza del Borgo Artisti a Bienno e ad ImmaginArti a Pescarzo.

Dal 21 al 23 marzo lo troviamo a Cremona Art Fair, esposto con l’opera Oltrespazio. Un lavoro composito che all’aspetto tattile associa quello musicale. All’analogico si unisce il digitale.

Un’opera sinestetica in cui l’esperienza artistica di Guarneri incontra l’espressività e l’orecchio musicale di Laura Campopiano, darfense da sempre immersa nelle sonorità di un panorama culturale vario e variopinto.

Oltrespazio si compone di 6 fotografie scattate tra Milano e Venezia e rivisitate con pittura ad olio: un dialogo tra figurazione e astrazione. Si possono scoprire lasciandosi imbrigliare dalle percezioni tattili e visive, oppure in abbinamento ad un’esperienza multimediale.

La parte digitale è a cura di Campopiano e si compone di una landing page associata a 4 tracce audio realizzate con un software d’intelligenza artificiale.

Un invito a varcare la soglia del reale per esplorare nuove possibilità espressive e percettive in un viaggio tra immagine e musica. Non solo, ma è anche il punto di partenza di un interrogativo sempre più frequente: che ruolo è chiamata a giocare, nell’arte, l’intelligenza artificiale?

Laura Campopiano – bibliotecaria e comunicatrice con formazione letteraria – non si definisce un’artista. Piuttosto, si sente una creativa attratta dall’arte, dalla musica e dalle tecnologie digitali.

Un animo sensibile che nella poliedricità espressiva di Guarneri ha trovato la giusta sponda per dare vita a un sodalizio d’intenti.

Un’affinità di visione maturata nel corso della convalescenza dopo un brutto incidente d’auto che l’ha costretta a fermarsi, interrogarsi e trovare lo slancio verso nuove vie.

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale le ha permesso di dare forma a atmosfere musicali immersive e suggestive. Si possono ascoltare gratuitamente in questa playlist: https://soundcloud.com/laura-campopiano/sets/oltrespazio-progetto  

“Come prompt ho scritto brevi poesie e sensazioni che le fotografie di Duccio hanno fatto scaturire in me”, racconta Campopiano. Ho scelto di comporre musica strumentale privilegiando il genere elettronico e post-rock.”

Uscendo dalla sinestesia dell’opera viene spontaneo chiedersi quale sarà il ruolo dell’AI per i progetti artistici del prossimo futuro.

“Penso che l’intelligenza artificiale rappresenti una possibilità e non un limite alla creatività, non ho nemmeno paura che la macchina sostituisca l’uomo: è sempre l’uomo che guida/programma la macchina e la creatività e l’intelligenza umana saranno sempre preponderanti nel processo”, prosegue Campopiano.

“Non ho nemmeno il timore che l’intelligenza artificiale vada a replicare l’Arte creandone una brutta copia: come già accennato, rappresenta una possibilità espressiva e non un fine/destino ultimo.”

L’approdo di Oltrespazio alla Cremona Art Fair la emoziona e stupisce insieme, soprattutto per la sensibilità riscontrata verso la componente digitale dell’opera:

L’opera, già presentata l’8 febbraio presso il Museo Diocesano di Brescia nella cornice di una collettiva (“Musica: il respiro dell’Arte”), invita ad una fruizione partecipata. Gli artisti spronano infatti a condividere le proprie impressioni via mail all’indirizzo oltrespazioprogettoartistico@gmail.com.  

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