All’interno della mostra collettiva “La piazza in attesa”, che è visitabile fino al 23 maggio di fronte al Duomo di Pietrasanta, in Toscana, c’è anche un’opera di un camuno, insieme ad altre di artisti del calibro di Christo e Man Ray. Si chiama “L’anfora ai tempi del Covid” ed il suo autore, il 38enne Algarco -al secolo Alessandro Garatti-, si è diplomato al Liceo artistico di Lovere.

La sua opera è una rappresentazione dell’attuale situazione economica, sociale e sanitaria in Italia e nello specifico nel Bresciano: un’anfora in bronzo ma rovinata e corrosa perché immersa a lungo nell’acqua salata del mare, su richiesta dell’artista. L’idea è quella di mettere in mostra le crepe, e quindi i dolori, causati dalla pandemia alla nostra società. La scelta di esporre a Pietrasanta non è casuale, dal momento che Garatti nel Comune toscano ha uno dei suoi laboratori e vi passa gran parte dell’anno, quando non è in Valle.

“L’Anfora”, ha detto Algarco commentando la sua opera, “è una scelta designata che termina a punta per poter essere piantata come accadeva già nel passato, secondo antichissime usanze, creando un legame molto stretto con la terra, un vero amore per essa. In questa epoca di grandi cambiamenti, di grandi disastri atmosferici mi domando cos’altro possa significare un’anfora”. L’opera sta ricevendo numerosi apprezzamenti, a conferma di quanto l’artista camuno sia considerato tra i più promettenti del nostro Paese.

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