Era l’8 maggio scorso quando di Laura Ziliani si sono perse le tracce. A poco più di un mese da quel giorno, della 55enne ex vigilessa di Temù, residente a Brescia ed al lavoro per il Comune di Roncadelle, non si hanno più avute notizie.
L’unica certezza, nel ricostruire quella giornata, è che Ziliani ha lasciato la sua abitazione intorno alle ore 07:00 per un’escursione, lasciando a casa il telefonino ma dicendo che sarebbe rientrata per le dieci. Le figlie, non vedendola tornare, lanciarono l’allarme: per una settimana è stata setacciata tutta la zona, soprattutto quella di Garìo (tra Temù e Villa Dalegno), dove la donna è stata avvistata l’ultima volta.
Le ricerche si sono spinte fin sopra le piste di Casola dove, nel 2012, a causa di una valanga perse la vita il marito Enrico Zani e l’amico Aldo Sandrini. Neanche la maxi battuta del 15 maggio, con oltre 150 persone coinvolte, riuscì a risolvere il mistero della sua scomparsa. Una scarpa ritrovata la settimana successiva da un passante lungo la ciclabile di Temù ha riaperto le ricerche, ma anche in quel caso non ci furono novità.
Intanto le tre figlie della donna hanno dovuto formalizzare la scomparsa di Ziliani con una denuncia: secondo il Bresciaoggi sarebbe stato anche aperto un fascicolo con l’ipotesi del reato di omicidio, un atto dovuto ogni volta che si verifica un caso di persona scomparsa.