Il Circolo di Legambiente Basso Sebino punta il dito contro Comune di Pisogne, Comunità Montana del Sebino e Terna spa e conto l’intervento che comporterà, a detta sua, l’abbattimento di oltre duemila piante.

Dario Balotta, presidente del Circolo, denuncia: “Il colosso energetico Terna, con l’avallo della Comunità montana del Sebino, ha messo in atto un piano di abbattimento dei 1.800 alberi che si trovano a ridosso dei tre chilometri di rete dell’alta tensione, salendo dalla Valtrompia passando dal Colle san Zeno e scendendo a Gratacasolo attraverso la Val Palot”.

Un provvedimento del costo di 900mila euro, già avviato, che sarebbe stato dettato, come ha spiegato Terna, dalla necessità di creare un corridoio di sicurezza tra bosco e linea elettrica più ampio, perché, in caso di eventi calamitosi, la linea non venga danneggiata.

Oltre a questo intervento, nella sua accusa Legambiente aggiunge il progetto di Pisogne che vedrà l’allungamento della pista da sci, che dovrebbe comportare l’abbattimento di altri 760 alberi.

Secondo gli ambientalisti, a un anno dalla tempesta Vaia, è un quadro desolante.

Da parte sua, il Comune di Pisogne si dice favorevole al progetto di allungamento della pista da sci, volto a  migliorare l’attrattività e il turismo in montagna. Il progetto, da attuare in primavera, verrà eseguito soltanto se, prima di procedere al taglio, la società metterà sul piatto una fideiussione per garantire le opere ambientali di compensazione. Al momento tali documenti non ci sono ancora.

Nel frattempo dalla Comunità Montana presieduta da Marco Ghitti precisano che “verranno tagliati non più di 500 alberi e non 1.800 come sostiene Legambiente”. E aggiungono: “Terna ha pieno diritto di eseguire i lavori perché riguardano un servizio di pubblico interesse e Comunità montana deve limitarsi a vigilare sulla corretta esecuzione di essi”.

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