E’ stata una giornata ricca di emozioni, quella che amministratori, volontari, alpini e semplici cittadini hanno passato ai 2.026 metri di quota del passo di Campo, nel territorio di Cevo.
Dopo 103 anni, infatti, è stata celebrata una messa all’ex caserma Campellio: una celebrazione che va a festeggiare i lavori, ormai al termine (il cantiere sarà smantellato a settembre), che dal 2016 sono portati avanti i volontari che fanno parte del Comitato costituitosi apposta per ricostruire la struttura.
L’ex caserma Campellio fu costruita nel 1915 ed utilizzato dalla fanteria e dagli alpini durante la Grande Guerra. Un anno dopo fu travolta e distrutta da una slavina, che provocò 86 morti. Una volta ricostruita, fu abbandonata e lasciata crollare.
Cent’anni dopo, si è deciso di darle nuova vita: nel corso di tre anni, grazie ad un progetto della Comunità Montana con alcuni studenti, sono stati ripuliti i sentieri d’accesso ed effettuati i rilievi; rimosse le parti crollate, consolidate le parti di muratura rimaste, posate una lastra commemorative e delle targhe che identificano i vari luoghi dell’edificio e che raccontano la sua storia e quella del recupero.
La Messa, celebrata da don Battista Dassa, è stata celebrata dopo essere giunti a piedi all’ex caserma. Dopo la funzione, è toccato a Walter Belotti ripercorrere gli eventi della slavina del 3 aprile 1916, mentre Mauro Bazzana, ex sindaco di Cevo, ha illustrato i lavori di recupero.