L’anno scolastico che si sta per concludere sarà sicuramente ricordato per il via vai dalle classi, con quarantene obbligatorie e lezioni a distanza che hanno complicato e non poco il percorso formativo degli studenti di ogni grado.
Eppure, anche in un anno difficile come questo, non sono mancate le polemiche sulla gestione di una situazione legata ad un docente in particolare. E’ questo, almeno, quanto denunciano in una lettera pubblica inviata agli organi di stampa nove genitori i cui figli frequentano la terza liceo classico del Golgi di Breno.
Qui, spiegano i genitori, a settembre la cattedra di Latino e Greco era vacante: solo a novembre viene nominato un docente che, però, si legge nella lettera, risulta essere “lacunoso nelle conoscenze e nella didattica”.
Gli studenti ne parlano con docenti ed insegnanti e, tutti insieme, avviano il consueto iter burocratico fatto di consigli di classe, verbali e colloqui con il Preside, per documentare le criticità. La promessa di un’ispezione da parte degli organi superiori per l’inizio del 2021 sfuma nel nulla, e mentre il docente -si legge nella lettera- “assume verso gli studenti atteggiamenti irrispettosi tra il sarcastico e l’arrogante”, i genitori insistono, inviano lettere ai Dirigenti degli Uffici Scolastici Provinciali e Regionali, così come al Ministero. Ma niente.
Quello che i genitori definiscono un “muro di gomma” sembra, a loro dire, voler temporeggiare, arrivando così a fine anno scolastico senza altri guai da gestire in un anno, come detto, già difficile di suo. Così, è nata l’idea di inviare una lettera alla stampa: “Certo non spetta a noi stabilire l’adeguatezza del docente all’insegnamento”, dicono i mittenti, “ma, sollevato il caso, è troppo pretendere che qualcuno di competente lo valuti e decida?”.
La richiesta è quella di intervenire per i giovani studenti, ma anche per l’”importanza dell’educazione civica rilanciata nella scuola ma da promuovere nei fatti, prima che nei programmi, per non minare la fiducia nelle istituzioni”.