Da un paio d’anni è sulla bocca di tutti e non smette di generare, insieme, paure e speranze. Parliamo dell’AI, l’intelligenza artificiale, argomento al centro dell’evento con Jan Nava di venerdì 18 ottobre presso Casa Panzerini a Cedegolo. Presenti in sala circa sessanta persone. Il commento di Nava, esperto di mondo digitale, sulla serata:
Un tema caldo, che comincia ad attirare l’attenzione di un pubblico di tutte le età; anche di quella generazione che in gergo comunicativo va sotto l’etichetta di “boomer”. Nel corso dell’evento sono emersi i principali punti che destano preoccupazione oggi: in parte esplorati da Nava nel suo talk, in parte sollevati dal pubblico.
In primis il fenomeno del deep fake, ossia della generazione di fake news, che portano al rischio concreto della disinformazione. Ma anche l’impatto che questa tecnologia avrà sul mercato del lavoro, sui diritti legati alla proprietà intellettuale e sullo sfruttamento delle risorse ambientali.
L’intelligenza artificiale è fortemente energivora, tanto che per il futuro si ragiona di installare i server nei pressi di centrali nucleari – di modo che non si corrano rischi di interruzioni all’alimentazione – o sui fondali marini (per abbattere le temperature generate nel processo di elaborazione dati).
Due le domande che hanno fatto da fil rouge di tutto l’incontro: cosa può fare l’intelligenza artificiale per noi e – forse meno scontato – cosa ne sarà di noi di fronte all’avanzare del suo sviluppo.
Partiamo dall’inizio: l’intelligenza artificiale è un ramo dell’informatica che va a creare dei programmi tali da simulare il cervello umano.
Una tecnologia che è ancora agli albori. Ci troviamo infatti nella fase in cui abbiamo tutti avuto modo di testare l’utilità almeno dell’intelligenza artificiale detta “debole”.
Pensiamo al servizio clienti automatizzato, alle chatbox con cui c’interfacciamo e anche agli algoritmi che ci suggeriscono – sulla base di nostre scelte pregresse – quali canzoni ascoltare o serie TV guardare.
Ad attirare la nostra attenzione ora è l’intelligenza artificiale “generativa”. Quella che, fornitole una richiesta specifica (detta “prompt”), genera immagini, testi, video, musica e così via.
Ci troviamo agli inizi di un percorso che con buone probabilità ci porterà ad integrare, nelle nostre vite, forme di intelligenza artificiale “forte” (autonoma) e – forse – di “super intelligenza” (con capacità superiori a quelle dell’essere umano). Il processo di sviluppo è estremamente rapido: gli aggiornamenti si susseguono molto velocemente.
“L’intelligenza artificiale è un po’ come un parente scomodo”, commenta Nava “a un certo punto salta fuori”. Ma se salta fuori è anche perché può esserci estremamente utile. Ad esempio, nel dedicare molto meno tempo ad organizzare e programmare le nostre attività. Un ambito d’applicazione su tutti: il settore scolastico, che può notevolmente giovarne nella stesura di programmi e orari.
Dall’altro lato, diverse figure professionali presto si troveranno a fare i conti con il rischio di essere sostituite da sistemi automatizzati. Più rapidi, meno costosi. Pensiamo alle categorie tecniche che negli ultimi anni hanno riscontrato un forte incremento occupazionale.
Qualche consiglio pratico per evitare di cadere nel distopico: imparare ad utilizzare questi strumenti in modo intelligente; fare le domande giuste per generare risposte davvero utili e pertinenti; imparare a scremare i risultati alzando la nostra soglia critica.
E soprattutto, tornare ad innamorarci del fattore umano. Della capacità che solo le persone hanno di relazionarsi e sviluppare le cosiddette soft skill dell’intelligenza emotiva. Empatia, creatività, capacità di discernimento. Studio della filosofia e delle materie davvero umanistiche.
Com’è umano lei: forse un giorno non sarà più una battuta fantozziana, ma una virtù sempre più richiesta nel mondo che stiamo sviluppando.
D’intelligenza artificiale e del programma culturale di Casa Panzerini continueremo a parlare venerdì 25 ottobre. Durante la puntata di VocePRESENTE in onda alle 10:05 ascolteremo le interviste a Francesca Ramponi (Presidente dell’Associazione Culturale Casa Panzerini) e Jan Nava. Dopo la messa in onda, la puntata si potrà poi riascoltare dalla pagina della trasmissione.