Superata l’emergenza provocata dal coronavirus, probabilmente la prova più dura in oltre cinquant’anni di storia, la Casa della Serenità di Lovere rilancia la propria attività di residenza sanitaria assistenziale guardando al futuro con i propri ospiti e insieme al territorio.
Nei giorni scorsi la residenza per anziani gestita dalla Fondazione Beppina e Filippo Martinoli ONLUS ha accolto i primi 9 nuovi ospiti “post-Covid” applicando i rigidi protocolli predisposti dalle autorità sanitarie.
Una ripresa che coincide tra l’altro con la conclusione della prima fase del concorso di progettazione per l’ampliamento della struttura, che passerà attraverso un adeguamento dell’attuale edificio e la totale rivisitazione del fabbricato adiacente, meglio noto come “palazzina ex Ottoboni”.
L’obiettivo è ambizioso: realizzare 15 mini alloggi protetti e inserire 36 nuovi posti letto, il tutto con un investimento complessivo di 12 milioni di euro. Per affrontare questa scommessa la Fondazione Beppina e Filippo Martinoli ONLUS ha deciso di affidare a Luca Molinari Studio di Milano, che da due decenni lavora all’ideazione di concorsi di architettura su misura per committenze dedicate e attente alla qualità dei luoghi, la costruzione di un bando di progettazione che ha coinvolto un gruppo ristretto di architetti italiani.
Dei 20 studi contattati, la fondazione loverese e lo studio milanese ne hanno individuati sei: act_romegialli di Morbegno (Sondrio), Aspro Studio di Vicenza, de8 Architetti di Bergamo, Laboratorio Permanente di Milano, MoDus Architects di Bressanone (Bolzano) e PBEB di Bergamo. I professionisti indicati hanno depositato la propria proposta di progetto che ora dovrà essere valutata da una commissione tecnica articolata in tre gruppi di lavoro e poi esaminata da una qualificata giuria in autunno.